VASTO, NON SOLO MARE!

Le maggiori attrazioni

Vasto non è solo mare ma una città millenaria tutta da scoprire. Fondata secondo la leggenda da Diomede, Vasto fu insediamento romano sotto il nome di Histonium. Fortificata da Teodorico, fu distrutta da Pipino il Breve che l’affidò in gastaldia ad Aymone di Dordona che la ricostruì e la chiamò “Guasto d’Aymone“, da cui l’attuale nome. Ebbe vari signori tra il XV e il XVIII sec (Caldora e Guevara). I D’Avalos nobile famiglia spagnola vi trasferirono il fasto della corte iberica e costruirono uno splendido palazzo: il palazzo D’Avalos (distrutto dai turchi nel 1566 e poi ricostruito in stile rinascimentale). La città per la sua bellezza venne chiamata l’Atene degli Abruzzi. Il 29 marzo 1710 Car-lo III d’Austria, con suo diploma concede a Vasto il privilegio del titolo di “Città“. La rivoluzione francese, i moti e l’instaurazione della monarchia napoleonica ebbero notevole influsso sulla vita della città e Vasto fu la prima città d’Abruzzo che, il 4 settembre 1860, dichiarò decaduto il Regno Borbonico innalzando il Tricolore di Garibaldi e di Vittorio Emanuele.

PALAZZO D’AVALOS

Nel cuore pulsante della città, Palazzo d’Avalos, un tempo dimora dei marchesi di Vasto, domina il paesaggio con la sua maestosità e il suo splendido giardino napoletano. È uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale abruzzese della seconda metà del Cinquecento. Sorto su preesistenze romane e altomedievali, ha inglobato i resti dell’edificio quattrocentesco costruito dai Caldora e devastato durante l’incursione delle armate turche nel 1566. Durante i tre secoli di signoria dei d’Avalos, fino all’occupazione francese del 1799, il palazzo assunse l’aspetto di una reggia. Vanta uno spettacolare giardino napoletano, rivolto verso il mare, riportato all’antico splendore da un restauro che gli ha restituito l’originale impianto tardo settecentesco. Al suo interno inoltre ospita un museo archeologico ed una pinacoteca.

CASTELLO CALDORESCO

E’ un monumento dalla lunga e articolata storia costruttiva. All’impianto originario, risalente alla fine del XIV secolo e inizi del seguente, sarebbe da ascrivere la prima struttura a pianta quadrata con torri angolari cilindriche (ne rimangono solo due), articolata intorno ad un cortile centrale, secondo un modello risalente all’architettura militare svevo-angioina. In seguito a distruzioni subite dalla popolazione vastese nel corso dei tumulti del XV secolo, il castello venne fortemente rimaneggiato da Innico D’Avalos, al quale si devono molti degli interventi che hanno conferito alla costruzione l’aspetto attuale. In questo periodo, infatti, il forte viene trasformato e rinforzato da grandi bastioni angolari a mandorla (oggi ne rimangono solo tre dei quattro originari) e irrobustito da più spesse cortine murarie. L’adozione dei bastioni a mandorla indica la volontà del committente di “aggiornare” la costruzione secondo le più recenti ed efficaci tecniche difensive. Le bastionature aragonesi avvolgono il precedente nucleo angioino e le sopraelevazioni esterne, iniziate a partire dal XVIII secolo hanno via via privato la struttura del suo uso e dunque del suo aspetto militare, per adeguarlo alle funzioni residenziali.

PIAZZA ROSSETTI

La Piazza è intitolata a Gabriele Rossetti, poeta e patriota originario della città di Vasto la cui statua spicca al centro dello spiazzo. Caratterizzata per la sua pavimentazione lucida ed anche per la presenza del Torrione di Bassano, Piazza Rossetti sorge sopra una antica arena romana i cui resti riposano ancora nel suo sottosuolo. La piazza funge, soprattutto in estate, come sede per iniziative culturali e musicali. Architettonicamente pittoresca, rappresenta da generazioni un punto di ritrovo della comunità vastese. E’ l’emblema che incarna lo spirito di Vasto e dei vastesi, una perla con un passato storico da custodire e tramandare, di generazione in generazione.

LOGGIA AMBLINGH

Partendo dai giardini di Palazzo d’Avalos e percorrendo verso sud il costone orientale che fiancheggia il borgo antico, si estende la Loggia Amblingh. Una splendida balconata sospesa a picco sul golfo di Vasto.

LA VIA VERDE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI

La “Via Verde della Costa dei Trabocchi” è un percorso ciclopedonale che si estende lungo uno dei tratti costieri più suggestivi d’Italia, seguendo l’ex tracciato della ferrovia adriatica. Un percorso di 50 km interamente ciclabili dispiegati su 9 comuni, tra le spiagge dei Trabocchi abruzzesi, le macchine da pesca in legno caratteristiche di queste zone. Seppur incompleta in alcuni tratti, la ciclabile è già percorribile per gran parte del tracciato, con qualche deviazione qua e là. Un percorso affascinante adatto a tutti: cicloviaggiatori esperti, gruppi di amici e famiglie.

RISERVA NATURALE DI PUNTA ADERCI

La Riserva Naturale di Punta Aderci è stata istituita con L.R. N. 9 del 20.02.1998. L’area protetta è la prima Riserva istituita in Abruzzo nella fascia costiera e nasce dall’esigenza di conciliare l’aspetto naturalistico dell’ area con quello turistico, relativo alla fruibilità delle sue spiagge. La Riserva ha una estensione di circa 285 ettari (che arrivano a 400 con l’Area di protezione esterna) e va’ dalla spiaggia di Punta Penna, attigua al Porto di Vasto (Punta della Lotta), alla foce fiume Sinello (confine con il comune di Casalbordino). Il Tratto di costa naturalisticamente più bello e interessante d’Abruzzo si caratterizza distingue per un susseguirsi di spiagge di sabbia e ciottoli, di alte falesie e scogliere, di paesaggi agricoli e macchia mediterranea, di tonalità verdi e blu.